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A cura del Team Nutrizione Clinica P.O. San Filippo Neri – Roma
Direttore Dott.ssa Tiziana Magnante; Dietiste Dott.ssa Miriam Giambattista, Dott.ssa Serena Pesolo

 

Capitolo 1
L’importanza di un corretto stile alimentare nella prevenzione della bpco

04 01Studi osservazionali e trial clinici hanno dimostrato che la dieta è un fattore di rischio modificabile nella broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), su cui porre una maggiore attenzione per una gestione più completa delle fasi della malattia, dalla prevenzione al trattamento [1].

Da recenti review la dieta può non solo modificare l’impatto dei fattori di rischio ambientali (come nel caso dell’inquinamento), della predisposizione genetica e della fisiologia polmonare, ma avere anche un effetto diretto (sia protettivo che dannoso) sui processi biologici coinvolti nella funzione polmonare, nello sviluppo e nella progressione della malattia.

L’assunzione di alimenti ricchi di antiossidanti e di sostanze con potere anti-infiammatorio come le vitamine (C, D, E), i minerali (calcio, magnesio), i polifenoli, gli acidi grassi della serie omega 3, sono in grado di contrastare i processi patogenetici alla base dello sviluppo della malattia. Infatti due studi prospettici [2-3] e trial clinici [4] hanno rilevato che un consumo elevato di frutta e verdura si associa ad una migliore funzione polmonare e ad una ridotta incidenza di BPCO, soprattutto nei fumatori o ex-fumatori, che maggiormente beneficerebbero di un apporto maggiore di sostanze antiossidanti e anti-infiammatorie. Inoltre, anche un maggiore consumo di cereali integrali, grazie soprattutto all’elevato contenuto di fibre, si associa ad un ridotto rischio di sviluppare BPCO [5]. Al contrario, una serie di studi prospettici hanno rilevato che l’assunzione di carni rosse e processate (> 750-785 g/settimana), ricche di nitriti, sodio, grassi saturi, esercita un’azione dannosa sulla funzione polmonare, aumentando il rischio di sviluppare BPCO e di peggiorare il decorso della malattia. Similmente l’assunzione di bevande tipo soft drink (> 5 volte/settimana), soprattutto se addizionate di fruttosio, correlano con una maggiore prevalenza di sintomatologia di BPCO [6].

05 01La dieta mediterranea tradizionale (Fig. 1) svolge un’azione protettiva sulla funzione polmonare e protegge dallo sviluppo di BPCO, riducendone anche i sintomi, la severità e la mortalità.

Al contrario, le diete tipo “Western” sempre più pervasive nella società moderna, povere di alimenti vegetali, ricche di carni rosse e processate, cibi raffinati, alimenti e bevande ad alto indice glicemico e ricche di grassi saturi, si associano ad un aumento del rischio di BPCO.

L’intervento nutrizionale basato sul modello della dieta mediterranea è importante sia per la prevenzione delle malattie respiratorie sia come modulatore positivo della BPCO, in quanto aumenta la massa e la forza dei muscoli respiratori, oltre che le difese immunitarie.

 

Capitolo 2
LE PROBLEMATICHE NUTRIZIONALI NELLA BPCO

La BPCO è una delle principali cause di morbosità e mortalità nel mondo. Si tratta di una patologia evolutiva caratterizzata, dal punto di vista nutrizionale, dallo spiccato catabolismo proteico (riduzione della massa muscolare). Una percentuale elevata di pazienti affetti da BPCO con insufficienza respiratoria (IR) presenta segni di malnutrizione proteico energetica (PEM).

La PEM non è frequente nei pazienti che non presentano IR, fra i quali si può riscontrare un’alta percentuale di obesità (circa 20-25% dei malati) [7].

Le principali cause di PEM in questi pazienti sono [8]:

  1. Inadeguati introiti di energia e nutrienti (per dispnea prandiale e sazietà precoce).
  2. Aumento del dispendio energetico per:
    1. Incremento del costo metabolico respiratorio;
    2. Ridotta efficienza muscolare;
    3. Aumento della termogenesi indotta dalla dieta (DIT);
    4. Persistente abitudine tabagica;
    5. Minor produzione di ATP per disfunzione della catena respiratoria.
  3. Riduzione della sintesi e aumento del turnover delle proteine (per infezione, stress, farmaci).

Come accennato precedentemente, accanto alla malnutrizione ci sono pazienti che presentano obesità, la cui valutazione nutrizionale deve essere particolarmente accurata. Un eccesso di massa grassa può mascherare una compromissione della massa muscolare di grado variabile e peggiorare la dinamica respiratoria. In questi soggetti la terapia nutrizionale è finalizzata ad ottenere un riequilibrio del peso corporeo, minimizzando gli effetti catabolici muscolari della restrizione calorica; per questo motivo il ricorso a diete fortemente ipocaloriche è in generale controindicato e può essere attuato solo sotto stretta sorveglianza. È invece opportuno un approccio meno aggressivo basato su schemi con moderata restrizione energetica (> 1200 kcal/die) e un apporto proteico relativamente elevato (> 1.2-1.5 g/kg/die).

 

Capitolo 3
UNO SGUARDO AL QUOZIENTE RESPIRATORIO

Il quoziente respiratorio (QR) si definisce come il rapporto tra la produzione di anidride carbonica (CO2) ed il consumo di ossigeno (O2). QR= CO2 prodotta / O2 consumato [9].
Il quoziente respiratorio non è uguale per tutti i macronutrienti:

QR dei carboidrati = 1
QR delle proteine = 0.8
QR dei lipidi = 0.7

Da questo quadro emerge che la produzione di anidride carbonica è molto più alta nei carboidrati rispetto ai lipidi. Questo ci fa comprendere che assunzioni elevate di glucidi determinano una maggior produzione di CO2 da parte dell’organismo, con un aumento del carico di lavoro da parte dell’apparato respiratorio ed un incremento del dispendio energetico.

In conclusione, nei pazienti con diagnosi di BPCO risulta utile ridurre la quota giornaliera di carboidrati ad una quantità inferiore ai 200 grammi che sono corrispondenti a:

  • 1 porzione di cereali integrali per la prima colazione;
  • 1 porzione di pasta o riso o altri cereali integrali ad un pasto;
  • 1 porzione di pane integrale all’altro pasto.

 

Capitolo 4
RACCOMANDAZIONI DIETETICHE GENERALI

05 02Gli alimenti da assumere occasionalmente sono (Fig. 2):

  • Carni rosse e/o trasformate (es. insaccati, salumi) per l’alto tenore in sodio. L’apporto quotidiano di sale raccomandato è di circa 5-6 grammi, ovvero 2-2,4 grammi di sodio. Il consumo di elevate quantità di sale provoca un irrigidimento dei muscoli respiratori e ritenzione idrica, che può talvolta contribuire all’insorgenza di difficoltà respiratorie [10];
  • Formaggi grassi e stagionati (es. gorgonzola, brie, fontina, taleggio);
  • Dolci vari, miele, zucchero, bevande tipo soft drink (es. coca cola, acqua tonica, tè freddo, succhi di frutta);
  • Prodotti conservati, industriali e ultra-processati (es. alimenti in scatola, sughi pronti);
  • Condimenti ricchi in grassi (es. burro, lardo, strutto, margarina, maionese, salse varie);
  • Snack ipercalorici, merendine e alimenti da fast food in genere;
  • Alcolici e superalcolici che apportano calorie vuote. L’alcol interferisce con il metabolismo lipidico, stimolando la sintesi e l’esterificazione degli acidi grassi a livello epatico (dovuta ad eccessiva produzione di intermedi riducenti) e mobilizzando gli acidi grassi non esterificati dal tessuto adiposo bianco, con conseguente aumento della lipidemia.

Gli alimenti da preferire sono invece:

  • 06 01Cereali integrali (es. pane, pasta, riso, orzo, farro);
  • Carne bianca (es. pollo, coniglio, tacchino);
  • Formaggi magri (es. ricotta di vacca, fiocchi di latte, formaggio spalmabile) come secondo piatto alternandoli a carne, pesce e uova;
  • Pesce azzurro (es. salmone, sgombro, sardine, tonno), fresco o surgelato, da consumare non meno di 3-4 volte alla settimana, ricco di acidi grassi omega 3 con funzione immunomodulatoria e basso potere vasocostrittore ed edemigeno;
  • Uova, massimo 2 alla settimana, da consumare per il loro elevato contenuto proteico;
  • Legumi (sia freschi che secchi), in quanto rappresentano una buona fonte di proteine vegetali;
  • Frutta fresca, consumarne 3 porzioni al giorno, meglio se con la buccia (naturalmente se commestibile e ben lavata);
  • Verdura di stagione cruda e cotta da assumere in porzioni abbondanti per l’importante apporto di vitamine, antiossidanti, sali minerali e fibre, in particolare i broccoli (e tutte le crucifere in genere) sembrano avere un’efficacia preventiva nei confronti del tumore del polmone correlato al fumo di sigaretta (attività attribuita al sulforafano) [11];
  • Frutta secca a guscio (es. noci, nocciole, mandorle) e semi oleosi (es. semi di girasole);
  • Olio extra vergine di oliva (da usare a crudo con moderazione);
  • Acqua, berne almeno 1.5 litri al giorno per rendere più fluide le secrezioni e quindi più facili da espettorare.

 

Capitolo 5
CONSIGLI COMPORTAMENTALI

Per migliorare ulteriormente la qualità della vita si raccomanda:

  • In caso di sovrappeso, oppure obesità, il calo ponderale e la riduzione della circonferenza addominale, indicatrice della quantità di grasso depositato a livello viscerale. Il sovrappeso peggiora i sintomi della BPCO, poiché sostenere un peso maggiore comporta anche un maggiore lavoro per il corpo e impedisce ai polmoni di dilatarsi completamente;
  • Praticare attività fisica regolare in base alle proprie condizioni cliniche (minimo 150 minuti a settimana, ottimali 300 minuti). Ogni programma di esercizio deve essere strutturato nel tempo giusto per permettere all’organismo di adattarsi. La migliore attività per contrastare l’insufficienza respiratoria è quella aerobica: camminare, pedalare, nuotare, ecc. con un’intensità idonea alla propria forma fisica [12];
  • Non fumare: rinunciare alle sigarette è la chiave del trattamento. L’efficacia e la sicurezza delle sigarette elettroniche non sono al momento comprovate.

 

Bibliografia essenziale

  1. Scoditti E, Massaro M, Garbarino S, Toraldo DM. Role of Diet in Chronic Obstructive Pulmonary Disease Prevention and Treatment. Nutrients. 2019;11(6). pii: E1357.
  2. Kaluza J, Larsson SC, Orsini N, Linden A, Wolk A. Fruit and vegetable consumption and risk of COPD: A prospective cohort study of men. Thorax. 2017;72, 500–509.
  3. Kaluza J, Harris HR, Linden A, Wolk A. Long-term consumption of fruits and vegetables and risk of chronic obstructive pulmonary disease: A prospective cohort study of women. Int J Epidemiol. 2018;47, 1897–1909.
  4. Keranis E, Makris D, Rodopoulou P et al. Impact of dietary shift to higher-antioxidant foods in COPD: A randomised trial. Eur Respir. J 2010;36, 774–780.
  5. Kaluza J, Harris H, Wallin A et al. Dietary Fiber Intake and Risk of Chronic Obstructive Pulmonary Disease: A Prospective Cohort Study of Men. Epidemiology. 2018;29, 254–260.
  6. Salari-Moghaddam A, Milajerdi A, Larijani B, Esmaillzadeh A. Processed red meat intake and risk of COPD: A systematic review and dose-response meta-analysis of prospective cohort studies. Clin Nutr. 2018;38, 1109–1116.
  7. Cochrane WJ, Afolabi OA. Investigation into the nutri-tional status, dietary intake and smoking habits of pa-tients with chronic obstructive pulmonary disease. J Hum Nutr Diet. 2004;17:3-11.
  8. Godoy I, Campana AO, Geraldo R, et al. Cytokines and dietary energy restriction in stable chronic obstructive pul-monary disease patients. Eur Respir J. 2003;22:920-5.
  9. Riccardi G, Pacioni D, Giacco A - Manuale di nutrizione applicata. Idelson Gnocchi (2021).
  10. Ardestani ME, Onvani S, Esmailzadeh A et al. Adherence to Dietary Approaches to Stop Hypertension (DASH) Dietary Pattern in Relation to Chronic Obstructive Pulmonary Disease (COPD): A Case-Control Study. J Am Coll Nutr. 2017;36, 549–555.
  11. Bonaccio M, Pounis G, Cerletti C et al. Mediterranean diet, dietary polyphenols and low grade inflammation: Results from the MOLI-SANI study. Br J Clin Pharmacol. 2017;83, 107–113.
  12. Esercizi respiratori raccomandati ai pazienti BPCO Broncopnemopatia Cronica Ostruttiva. A.C.O. San Filippo Neri Presidio Ospedaliero Salus Infirmorum U.O.S.D. Riabilitazione Respiratoria (2009).