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La Mission dell’Associazione Italiana Pazienti BPCO Onlus
consiste nel migliorare le condizioni di salute,
la qualità della vita e la sopravvivenza dei malati
e tutelare i loro diritti, quelli dei loro familiari e caregiver.
Si rivolge ai pazienti e alle loro famiglie, ai medici, agli
operatori sociali e sanitari, affinché sostengano questa
iniziativa e contribuiscano a migliorare l'informazione
e la gestione della BPCO |
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Iscrizione gratuita all’Associazione Italiana Pazienti BPCO Onlus |
Cari Amici, Vi segnaliamo che l'Assemblea Ordinaria dei Soci ha deliberato che momentaneamente, in attesa di modifiche statutarie, l'iscrizione all’Associazione è gratuita. Pertanto, per entrare a farne parte è sufficiente comunicare i propri dati, compilando la scheda di adesione al link sottostante. |
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Fai il test BPCO
(broncopneumopatia cronica ostruttiva)
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Tossisci frequentemente? |
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Hai catarro? |
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Hai attacchi di tosse al risveglio? |
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Hai difficoltà di respiro o affanno, anche dopo sforzi lievi? |
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Hai più di quaranta anni? |
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Sei fumatore o ex fumatore? |
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se hai risposto sì a 3 o più di queste domande
potresti essere a rischio di BPCO |
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ovvero broncopneumopatia cronica ostruttiva
BRONCOPNEUMOPATIA:
perché coinvolge bronchi e polmoni
CRONICA: perché la malattia ha una evoluzione lenta e progressiva
OSTRUTTIVA: perché è presente una ostruzione delle vie respiratorie di varia gravità |
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Vuoi saperne di più? vai alla voce FAQS (BPCO: cosa sapere) |
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Servizio TG1 MEDICINA del 25 novembre 2018 Intervista a
Salvatore D’Antonio Presidente Associazione Italiana Pazienti BPCO Onlus
su BPCO e Vaccinazioni
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 PROGETTO MINDFULNESS E BPCO www.mindfulnessdifficoltarespiro.wordpress.com
COS’È IL PROGETTO MINDFULNESS E BPCO
Il Progetto Mindfulness e BPCO, da tempo sostenuto e promosso dall’Associazione, prevede l’offerta gratuita di corsi di riduzione dello stress e promozione del benessere dedicati alle persone con difficoltà respiratorie croniche e ai loro familiari, per acquistare consapevolezza ed equilibrio, imparare a gestire la relazione con la malattia e i fattori di stress che ne conseguono e riscoprire le proprie risorse di benessere. La Mindfulness, consapevolezza o presenza mentale, è un’attenzione rivolta intenzionalmente al momento presente con una particolare attitudine: questa è una capacità che si può allenare attraverso semplici esercizi adatti a tutti.
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Il Protocollo MBSR Breath è un corso-laboratorio esperienziale di 8 incontri settimanali (due mesi) più due incontri di richiamo mensili, appositamente modulato per le persone con difficoltà respiratorie croniche e i loro familiari, complementare e compatibile con le terapie, fattibile e sicuro anche per le persone in ossigenoterapia.
I benefici della pratica della Mindfulness nell’ambito del miglioramento della qualità della vita, della riduzione delle emozioni difficili, dell’aderenza alle terapie e del self management della malattia sono stati studiati e validati scientificamente.
INFORMAZIONI SUI PROSSIMI CORSI
È prevista a Roma in autunno una nuova edizione del Protocollo MBSR Breath, sempre in zona Piazza Vittorio: le iscrizioni sono già aperte per tutti coloro che fossero interessati.
Si prevedono anche a breve Protocolli MBSR Breath ONLINE, dedicati a chi, per motivi fisici o logistici, non può prendere parte di persona ai corsi: è già possibile iscriversi e chiedere informazioni.
Il Progetto prevede anche la possibilità di svolgere i protocolli presso Strutture Ospedaliere, Aziende Sanitarie o Case della Salute che ne facciano richiesta per gruppi di loro pazienti e i loro familiari: siamo disponibili a raccogliere segnalazioni in tal senso.
Per facilitare l’accesso alle informazioni ed incoraggiare la condivisione di esperienze tra pazienti e familiari è stato aperto un BLOG dedicato.
INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI AL PROTOCOLLO MBSR BREATH:
Associazione Italiana Pazienti BPCO e-mail franchima2@gmail.com
Blog www.mindfulnessdifficoltarespiro.wordpress.com e-mail mbsrbreath@gmail.comInsegnante Senior Mindfulness e Protocollo MBSR Anna Rossi e-mail annross@libero.it (tel. 340.3772756).
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Manifesto sulla BPCO
Verso una gestione ottimale della patologia |
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La Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO), oggi quarta causa di morte, si avvia a diventare entro il 2020, la terza causa a livello globale con una previsione di 6 milioni di morti. In Italia la patologia colpisce, secondo i dati ISTAT, il 5,6% delle persone adulte, cioè circa 3,5 milioni di persone, con tassi di incidenza più elevati nelle regioni meridionali. Essa è responsabile del 55% delle morti per Malattie Respiratorie. Ciononostante, tutti gli studi condotti evidenziano come questa patologia sia ancora fortemente sotto diagnosticata e, quindi, sottostimata. |
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Si tratta di una malattia prevenibile e trattabile, cronica ed evolutiva di bronchi e polmoni, quasi sempre correlata al fumo di sigarette e che si caratterizza con una ostruzione persistente delle vie aeree, rendendo difficoltosa la respirazione. Inoltre, è spesso associata ad altre patologie, soprattutto cardiache, che complicano il trattamento terapeutico, peggiorando la prognosi e diminuiscono la speranza di vita. La BPCO si associa ad una aumentata risposta infiammatoria cronica dei bronchi e del polmone a particelle nocive o gas, con sintomi classici quali la mancanza di respiro, la tosse cronica e la produzione cronica di catarro. L’evoluzione fa sì che i sintomi, inizialmente e generalmente lievi, spesso sottovalutati e imputati all’invecchiamento, peggiorino lentamente fino ad aggravarsi in maniera complessa, tanto da ridurre sensibilmente la capacità respiratoria, rendere necessaria una ossigenoterapia a lungo termine ed a volte una ventilo terapia, limitando l’autonomia della persona. Tutto questo comporta una notevole compromissione della psiche del paziente, con frequenti stati depressivi, riduzione dell’autostima, compromissione dei rapporti sociali.
La BPCO genera un forte impatto economico sul Servizio Sanitario Nazionale per la durata della sua storia naturale e le invalidità che determina. Difatti, oltre alla sua grande frequenza e diffusione, alla mortalità elevata e alla scarsa qualità di vita, la BPCO è rilevante anche per il risvolto economico e sociale in termini di sofferenze, disabilità e costi sanitari sia diretti (richiesta di prestazioni sanitarie anche di emergenza) che indiretti (riduzione della vita lavorativa, coinvolgimento dell’assistenza sociale o familiare), risultando dunque tra le malattie più costose. Si stima, infatti, che l’impatto economico della patologia sia pari a 2.723,00 euro all’anno per paziente tra costi diretti e indiretti. Il costo diretto maggiore è rappresentato dalle risorse assorbite per far fronte ai ricoveri ospedalieri, soprattutto nei soggetti più compromessi nella fase avanzata della malattia, con un valore medio annuo per paziente di euro 1.970,42.
L’attenzione a livello internazionale e nazionale
A livello internazionale la BPCO è stata oggetto di varie iniziative di indirizzo, coordinate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dalle principali società scientifiche per migliorare la gestione della patologia.
Nel nostro Paese l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) e le società scientifiche di area specialistica hanno prodotto linee guida nazionali di riferimento per la prevenzione e la terapia della BPCO. Inoltre il Ministero della Salute attraverso GARD – Italia (che fa parte della iniziativa dell’OMS chiamata “Alleanza Globale contro le Malattie Respiratorie Croniche – GARD”) ha coordinato la produzione di Documenti di indirizzo in quest’area. Recentemente, in Italia, la BPCO negli stadi clinici “moderata”, “grave” e “molto grave”, è stata inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) con l’esenzione dal ticket sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale appropriate per il monitoraggio della patologia e per la prevenzione delle complicanze e degli aggravamenti.
Il Piano della Cronicità, predisposto dal Ministero della Salute nel 2016, oltre a delineare un indirizzo generale per la presa in carico dei malati cronici, prevede linee guida di riferimento per questa patologia: indica infatti strategia complessiva, linee di intervento e risultati attesi per migliorarne la gestione nel rispetto delle evidenze scientifiche e sottolinea la necessità di prevenire le riacutizzazioni (cioè i peggioramenti improvvisi) e la progressione della malattia attraverso una gestione attiva e continuativa del paziente.
Il modello di gestione e la presa in carico
La migliore risposta alla sfida rappresentata dalle patologie croniche come la BPCO è quella di ridurne sensibilmente le conseguenze. È quindi evidente che occorre garantire una gestione e una diagnosi precoce seguita da una presa in carico ottimale dei pazienti. Inoltre, i vantaggi di una appropriata gestione non sono solo della persona, per la minore invalidità e la migliore qualità di vita, ma anche del Servizio Sanitario Nazionale per i costi che si eviterebbero riducendo al minimo le riacutizzazioni e i ricoveri ospedalieri.
Ad oggi, la gestione dei pazienti di BPCO è spesso limitata dalla non uniforme accessibilità ai servizi diagnostico-terapeutici sul territorio nazionale ed è a volte resa complicata dalla obbligatorietà di un piano terapeutico specialistico per alcune associazioni di farmaci. Al di là della necessità di prevenire lo sviluppo della BPCO attraverso una consistente riduzione del numero di fumatori nella comunità, tenuto conto del previsto aumento dell’incidenza della malattia, appare dunque necessario:
1. migliorare a livello generale la consapevolezza sulla patologia e sui fattori di rischio collegati, nonché la conoscenza dei sintomi per i quali è opportuno rivolgersi prima possibile al proprio medico di fiducia;
2. promuovere una maggiore sinergia tra medico di medicina generale e specialista, al fine di trarre vantaggio dalla collaborazione e dalle competenze di entrambi, assicurando in tal modo una diagnosi corretta e un appropriato approccio terapeutico;
3. raccomandare l’utilizzo della spirometria a tutti i pazienti con il sospetto clinico di BPCO, in quanto esame indispensabile per confermare, attraverso la dimostrazione dell’ostruzione, la diagnosi di questa condizione patologica e formularne la stadiazione ai fini LEA. Ciò consente a tutti i professionisti coinvolti nella gestione di questi pazienti la prescrizione appropriata di tutti i farmaci necessari per la cura;
4. aiutare il paziente nell’auto-gestione della propria malattia, anche attraverso la riabilitazione respiratoria. Tutto ciò presuppone la riorganizzazione della offerta assistenziale attraverso le nuove aggregazioni della medicina di famiglia e la razionalizzazione della rete specialistica.
Autori firmatari (ordine alfabetico)
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Associazione Italiana Pazienti BPCO Onlus
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Ethesia, Centro Ricerche di Pneumologia Geriatrica
- FADOI, Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti
- FIMMG, Federazione Italiana Medici di Famiglia
- Senior Italia-Federanziani
- SIMG, Società Italiana Medici di Medicina Generale e delle cure primarie
- SIMI, Società Italiana di Medicina Interna
- SIP, Società Italiana di Pneumologia
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Società Scientifica dei Medici di Medicina Generale
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Metis
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LEA ed esenzioni (Codice 057)
Con l’approvazione dei LEA e l’aggiornamento dell’elenco delle malattie croniche e invalidanti e con l’introduzione di 6 patologie esenti da ticket, tra cui la BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva con il codice 057, i pazienti BPCO (grado moderato, grave, molto grave) potranno rivolgersi alle ASL di appartenenza, che dovranno indicare la procedura da seguire.
L’esenzione deve essere richiesta presentando un certificato medico che attesti la presenza di una o più malattie incluse nel DM 28 maggio 1999, n. 329 e successive modifiche. Il certificato deve essere rilasciato da un presidio ospedaliero o ambulatoriale pubblico. Sono validi ai fini del riconoscimento dell’esenzione anche la copia della cartella clinica rilasciata da una struttura ospedaliera pubblica e la copia del verbale di invalidità. La ASL rilascerà, poi, un attestato che riporti la definizione della malattia con il relativo codice identificativo e le prestazioni da cui sarà esente. |
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